Il dono di essere persone carismatiche e amate da tutti è un fenomeno veramente raro.
Noi abruzzesi possiamo dire però di essere fortunati: abbiamo la gioia di avere un parroco davvero eccezionale, padre Lorenzo Polidoro, meglio conosciuto dai giovani come "Padre Lorenzo di Chieti". Il realtà il suo nome è Giustino Polidoro. Ma se chiedete di questo nome in città, difficilmente vi sapranno dare indicazioni.
Padre Lorenzo è un frate dalla lunga e profumata barba bianca. Si riconosce a distanza.
La sua parrocchia è quella di
Mater Domini, in
via Mater Domini 59, a due passi dal centro cittadino di
Chieti, nei pressi del luogo di ritrovo
"la Trinità". In altre parole dove si incrociano il passeggio di
Corso Marrucino e la spettacolare
Villa Comunale della città.
Padre Lorenzo è diventato noto
molti anni fa, quando era parroco di
Lanciano. Quando la curia chiese il suo
trasferimento nella città teatina dopo
trent'anni di piena attività, infatti, furono moltissime le
proteste dei residenti che alla fine dovettero cedere al passaggio di consegne. E per molto tempo furono organizzati interi
pullman per permettere ai lancianesi di poter seguire le omelie ormai trasferite a Chieti.
La sua ordinazione come sacerdote risale ancora più in là, nel 1958.
Ancora oggi, a Lanciano, una grandissima comunità di residenti ricorda e apprezza Padre Lorenzo tanto che gli attuali genitori che hanno avuto la possibilità di averlo come celebrante per il loro matrimonio, cercano a tutti i costi di averlo anche per le nozze dei propri figli.
Ciò che colpisce del suo modo di pensare e di relazionarsi è l'infinita semplicità unita ad una fattiva disponibilità.
La sua omelia è divertente, pungente, sempre attuale. Spiazzante...
Padre Lorenzo è un frate francescano, per cui molto orientato alla sobrietà totale. Il cosiddetto "voto di povertà". E' difficile vederlo con abiti civili. La sua divisa è il saio con la corda bianca attorno alla vita, completata da sandali scuri.
Nonostante tutto abbiamo avuto la sorpresa di notare come durante le
celebrazioni dei matrimoni fosse sempre
solare, alla mano, e non abbia mai fatto limitazioni particolari sugli
addobbi floreali per le nozze, cosa che spesso accade con altri parroci dove anche una
singola composizione di fiori può creare fastidi e problematiche.
E' stato il primo, o uno dei primi, a far celebrare lo scambio delle fedi e la comunione degli sposi di fronte alla platea, facendoli andare dietro l'altare e i banchetti nuziali.
Una formula che permette di avere il contatto degli sposi con tutti i partecipanti che possono così seguire da vicino e in modo ancora più intenso la realtà del momento sacro che si sta consumando.
Attualmente è molto ricercato dalle giovani coppie abruzzesi con una lista di attesa da far invidia anche ai ristoranti più gettonati della zona. L'accostamento potrebbe far sorridere, ma in realtà la dice lunga sul tipo di apprezzamento, anzi sarebbe il caso di utilizzare un termine più nobile, amore, hanno i conterranei per colui che sembra essere un po' un seguacio dell'indimenticato Padre Pio.
Un vero maestro spirituale, più che un semplice parroco o frate. (FotoWireless)