Le foto in posa al matrimonio:
meglio gli scatti "posati" o il reportage?
Quali foto si devono fare al matrimonio?
E' una domanda molto ricorrente soprattutto per chi ha le idee poco chiare e cerca qualche consiglio per venirne fuori.
Inanzitutto la scelta tra foto in posa o non posate è una scelta prettamente personale.
La prima domanda è: quanto tempo voglio dedicare alle foto? Per me è più importante il ricordo di "noi due" o della festa, degli invitati e di tutto quello che è la giornata?
La seconda domanda da fare è: Voglio/posso dedicare molto tempo al fotografo facendo attendere gli amici al ristorante?
La terza: sono in grado di mantenere il viso sorridente e sereno per 2, 3 o 4 ore?
La quarta: sotto il sole, nel caso in cui il matrimonio è estivo, sudo e il trucco potrebbe rovinarsi?
Già da queste prime domande in pochissimi secondi si riesce ad estrarre la
preferenza della coppia che sta per avvicinarsi al matrimonio e di conseguenza la
scelta del fotografo che seguirà le loro nozze:
classico o reportagista?
Ognuno ha i suoi pregi e difetti, quindi come dicevamo prima la scelta è prettamente personale.
La scelta incide però su due cose che bisogna tenere bene a mente: la dinamica della giornata, che può essere scorrevole o addirittura stravolta e bloccata dalla sessione fotografica, e sulla scelta del fotografo che seguirà il matrimonio, che ovviamente cambierà in base al servizio fotografico preferito.
La tendenza negli ultimi anni è quella di abbandonare il servizio classico e posato per dirigersi verso formule
senza pose e no stress, lasciando agli sposi l'
autonomia della giornata e il divertimento della festa.
Una
marcia in più arriva dai servizi fotogiornalistici: un servizio
fotografico dinamico,
senza troppi stress, che
aggiunge alcune foto posate con una sessione di circa 20-30 minuti.
Un cocktail moderno e preciso che arricchisce l'album fotografico senza appesantire la giornata e garantendo quella parte di foto più istituzionali che il reportage normalmente tralascia.