La grande disponibilità di droni, il basso costo attuale, e l'irresponsabilità di chi li pilota hanno messo a repentaglio la vita e la festa del giorno più bello di una coppia di sposi in Sicilia, proprio domenica scorsa.
Con circa 100 euro ormai chiunque è in grado di acquistare un drone giocattolo e farlo volare, utilizzandolo anche in zone off-limits e in barba a tutte le rigide procedure Enac.
E da quello che riportano i giornali, iniziano purtroppo ad arrivare i primi bollettini di guerra con i feriti. La cosa più preoccupante è che non siamo nemmeno ad inizio estate e che fino a ottobre ci saranno migliaia di altri matrimoni con i droni.
Un'avventura che gli è costata un trasferimento di urgenza in ospedale e un ricovero, oltre che un intervento al viso in chirurgia plastica per cercare di ridurre i danni visibili al volto e preservarlo da altre cicatrici.
La festa? Annullata, in quanto molti degli ospiti si sono trasferiti fuori al reparto di chirurgia.
ERA EVITABILE?
Sicuramente sì. Prendendo le giuste precauzioni. Ma per far questo è necessario studiare, utilizzare droni a norma, eseguire la corretta manutenzione periodica e documentarsi.
L'Enac da questo punto di vista impone numerose limitazioni all'utilizzo dei multicotteri. Ciò che a primo acchitto sembra essere una "violenza" all'uso dei droni, cioè un elenco di tante cose che non si possono più fare, è in realtà una lunga esperienza creata da casistiche nel campo dell'aeronautica.
LA PAROLA D'ORDINE: PREVENZIONE
L'Enac, e tutta l'aeronautica in generale, lavora con questa parola chiave. La prevenzione.
La prevenzione è fatta di tante regole, molte di buon senso, ma tante altre dettate dalla fisica e dall'elettronica, che sono alla base di tutto.
I DRONI SONO AFFIDABILI?
Sì, ma sono soggetti a tanti problemi ed errori elettronici, e nondimeno a quelli umani.
Le nuove generazioni hanno stabilizzatori di rotta e posizione tramite l'ausilio dei satelliti Gps e in alcuni casi anche di altri sensori di posizione e distanza. Ma vengono comandati da una centralina elettronica che può essere soggetta a interferenze, malfunzionamenti o calcoli errati.
Avete mai visto un computer che si blocca o un cellulare che si riavvia? Ecco, può succedere anche sui droni.
QUALI DRONI EVITARE
I droni meno affidabili dal punto di vista di sicurezza e mantenimento della quota sono i quadricotteri.
Tra questi figura il Phantom della Dji, uno dei più utilizzati poiché economico (si trovano usati a 500 euro e nuovi a circa 900).
L'utilizzo di 4 motori e quattro eliche crea un problema: in caso di piantamento di un motore (evento possibile) o di perdita di sincronismo (evento non raro), oppure di rottura dell'elettronica di controllo del motore (chiamati in gergo ESC, evento frequente) o di rottura di un'elica (altrettanto un evento non poco frequente), un quadricottero cade a sasso o in alternativa si "fionda" su un lato a folle velocità.
Per questo i sei o gli otto motori sono da preferire di gran lunga in questo tipo di operazioni.
L'ASSICURAZIONE RIPAGA QUESTI DANNI?
Le assicurazioni di norma questi danni non li ripagano. E qui nasce la prima beffa per il cliente (lo sposo in questo caso).
Le uniche assicurazioni previste per legge sono quelle aeronautiche, costose e ottenibili solo se il drone è certificato Enac e munito di targa internazionale di riconoscimento, il pilota è certificato dopo aver eseguito un corso apposito e superato un esame, ed è in regola con la visita aeronautica obbligatoria.
Solo in questo caso è possibile avere la copertura. La stessa impone la non presenza di persone nell'arco di 150 metri, o come specificato dal manuale di volo dell'aeromobile (per l'Enac i droni sono aeromobili a tutti gli effetti).
LE SANZIONI
La seconda beffa che potrebbe ricadere sul povero sposo è quella di una sanzione salata.
Parliamo di sanzioni che possono essere di circa 50 mila euro nel caso di mancanza di assicurazione aeronautica a cui vanno a sommarsi anche tutti gli altri commi del codice della navigazione, il codice della strada per gli aerei, per intenderci.
La sanzione può arrivare anche mesi dopo la realizzazione delle riprese o delle foto ad esempio vedendo il video online, o tramite segnalazioni di altre persone.